BONUS TREDICESIME A GENNAIO: LE NOVITÀ DAL GOVERNO

Il Governo ha presentato ieri ai sindacati le novità sull'IRPEF dipendenti con il bonus 100 euro di trattamento integrativo e anche un nuovo decreto "Coesione": ecco le novità. Come preannunciato la scorsa settimana è slittato a oggi pomeriggio l'esame in Consiglio dei ministri di un nuovo decreto legislativo, (il tredicesimo) attuativo della delega per la riforma fiscale, che interviene su IRPEF IRES ovvero sui  redditi da lavoro   delle persone fisiche, autonomi e dipendenti,  sui redditi delle persone giuridiche, ovvero le società   oltre che su redditi agrari e redditi diversi  Ieri il premier Meloni ha incontrato i sindacati illustrando le intenzioni del Governo sia   sul decreto legislativo Irpef-Ires che    su un nuovo decreto-legge detto "Coesione" che si occupa anche di misure per il lavoro e dovrebbe essere varato oggi pomeriggi. Leggi anche "Cambia l'Irpef: oggi il Governo discute un nuovo Dlgs "  sulle novità per il lavoro autonomo. La premier ha confermato l'intenzione concentrare le risorse disponibile per sostenere soprattutto i più esposti ovvero le famiglie con figli ma anche di volere mettere in campo nuovi aiuti per le assunzioni e per il lavoro autonomo. Nel decreto Coesione si prevedono infatti: nuovi bonus per favorire le assunzioni di donne, giovani, per il Mezzogiorno e per i lavoratori da riconvertire dopo la crisi delle imprese con oltre 1000 dipendenti (ad es ILVA)  incentivi per spingere l’autoimpiego  Nel decreto legislativo IRPEF invece la misura più eclatante è il nuovo trattamento integrativo presentato la scorsa settimana come bonus tredicesime a 80 euro che arriva invece a 100 euro ma slitta a gennaio 2025 per problemi di coperture.  Si ricorda infatti che nella  audizione   del Ministro Giorgetti in Parlamento sulla prossima NADEF (La Nota di Aggiornamento del documento economico finanziario  che illustra le prospettive del bilancio statale   da   dettagliare nella finanziaria di fine anno), era stato affermato che  i margini  che possano garantire una   riduzione della tassazione nel 2025,   sono molto stretti  a causa del recente  rialzo di deficit e debito  pubblico,  attribuito in buona parte agli eccessivi incentivi fiscali degli anni scorsi. Anche per questo il Governo si è preso altro tempo per la decisione finale  Vediamo comunque più in dettaglio alcune delle misure annunciate nel decreto Irpef -IRES, mentre rimandiamo alla conclusione del CDM   ulteriori dettagli sul nuovo decreto Co esione. 1) DECRETO IRPEF: BONUS 100 EURO - PREMI- FRINGE BENEFITS La versione del decreto Irpef illustrata modifica quanto emerso nei giorni scorsi anche se si conferma l'impianto di riservare le novità positive solo ai redditi più bassi  IMPOSTA SOSTITUTIVA PREMI  sospesa la decisione sulla stretta sulle agevolazioni sui premi di produttività. Sembra sfumata l'ipotesi di ritorno all'imposta sostitutiva del 10% (era al 5%) anche per le partecipazioni agli utili d'impresa. Sembra confermato invece l'ampliamento  dei requisiti che potrebbero includere di rispetto dei principi esg (sostenibilità ambientale e responsabilità sociale delle imprese    TRATTAMENTO INTEGRATIVO 100 EURO   il trattamento integrativo da 100 euro viene destinato: ai lavoratori con redditi fino a 28mila euro con moglie e almeno un figlio a carico e  alle famiglie monogenitoriali,   e dovrebbe arrivare a gennaio 2025, non con la tredicesima come inizialmente previsto. La norma potrebbe anche non rientrare in questo decreto ma essere rinviato alla prossima legge di bilanci.  Lo slittamento è dovuto al fatto che le risorse necessarie (almeno 100 milioni di euro) erano state imputate alle entrate che dovrebbero arrivare dal concordato preventivo, ma che saranno evidenti solo dopo scadenza IRPEF del 30 novembre, per cui non ci sarebbe stato il tempo materiale di renderle disponibili prima di Natale.  FRINGE BENEFIT Si interviene  sull' art 51 comma 3 del TUIR sui  fringe benefit confermando la soglia di 258, 26 euro oltre la quale scatta l'imposizione fiscale  e specificando una diversa modalità di calcolo del valore dei beni e servizi in natura offerti ai dipendenti, per cui "il valore dei  beni e servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività del datore di lavoro e ceduti ai dipendenti è determinato in base al prezzo mediamente praticato nel medesimo stadio di commercializzazione in cui avviene la cessione di beni o la prestazione di servizi a   favore del lavoratore o, in mancanza, in base al costo sostenuto dal datore di lavoro.». 2) DECRETO IRPEF: RITA E CONTRIBUTI AI FONDI BILATERALI CONTRIBUZIONE A FONDI BILATERALI DETASSATA L'attuale art 3 della bozza di decreto prevede una detassazione integrale dei contributi versati dal datore o dal lavoratore agli enti bilaterali fino a un massimo di 3.615,20 euro annui. Non sembra che su questo punto ci siano novità RITA Marcia indietro anche per quanto riguarda la Rita ovvero la Rendita integrativa temporanea anticipata riservata agli iscritti a fondi di previdenza integrativa. La bozza ipotizzava, dal 1° gennaio 2025   un limite applicativo nel caso di cessazione del rapporto di lavoro per cause diverse dal raggiungimento di qualsiasi requisito che dia accesso a trattamenti pensionistici. Sembra che sia stata accolta l'obiezione del centro studi Unimpresa che ha evidenziato il rischio di allontanare i contribuenti dallo strumento della previdenza complementare, strumento che invece si sta cercando in tutti i modi di incentivare, date le difficolta della previdenza "pubblica".

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